20240626 censura media

Аватар автора
Mark Bernardini Марк Бернардини
E’ cominciata nel marzo 2022, quando l’Occidente collettivo ha bloccato i siti web dei principali media russi (RT, ecc.), ha chiuso i loro account su YouTube, Facebook, compreso il Ministero degli Esteri russo, e su altre piattaforme, e ha vietato le trasmissioni satellitari dei canali TV russi (Russia 24, Pervyj, RTR Planeta). La Russia ha più volte avvertito che prima o poi sarebbero arrivate misure di ritorsione, ma si è limitata a bloccare l’accesso a Facebook. Tutto inutile. Passati 26 mesi, è stata la volta di RIA Novosti, Izvestija e Rossijskaja Gazeta. Alla fine la Russia ha reagito e ha bloccato l’accesso sul territorio russo ai più odiosi mezzi di propaganda occidentali, in totale ce ne sono 28. Si tratta dei giornali più importanti, come il francese Le Monde, lo spagnolo El País, l’italiano Repubblica e la storica americana russofoba Radio Liberty. In generale, dubito che il pubblico russo sentirà la differenza; erano già popolari solo tra gli emarginati e, per dovere d’ufficio, tra i giornalisti. Certo, si può sempre utilizzare un sistema VPN, che racconta frottole sul luogo da cui uno si connette. Ma non sarà mai un fenomeno di massa. Anche io, in due anni, l’ho usato solo un paio di volte, una volta per accedere all’archivio elettorale del Ministero degli Interni italiano, accesso dalla Russia al quale, tra l’altro, è stato bloccato non dalla Russia, ma dalla stessa Italia, e una volta, quando i neonazisti ucraini hanno inserito i miei dati sul sito web “Guerra...

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